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Massimo Recalcati all’incontro della comunità educante de “La Scuola ti Ascolta”: “La scuola deve rendere viva la vita”

Intervento prezioso da parte del professor Massimo Recalcati, che ieri è stato ospite durante il tavolo di lavoro e restituzione della comunità educante nata dal bando “La Scuola ti Ascolta”, promosso dalla Fondazione De Mari.

Dopo aver ascoltato i risultati dell’analisi d’impatto realizzata dalla fondazione, in collaborazione con i 7 progetti che hanno partecipato al bando 2023 dedicato al supporto psicologico nelle scuole, Recalcati ha condiviso con i partecipanti all’incontro la sua visione sui temi emersi durante la restituzione del lavoro svolto a diretto contatto con le scuole, i genitori e, naturalmente, i ragazzi.

Smarrimento, dipendenze e tendenza al ritiro sociale: questi tre poli sono i principali elementi che emergono dalla vostra analisi. Quello che dobbiamo domandarci è perché e forse la risposta è il fatto che le nuove generazioni fanno sempre più fatica a desiderare. Manca un processo efficace e virtuoso alla formazione della soggettività, che favorisca la vocazione e la passione. La vita di un figlio si salva quando è accesa, quando è animata da un desiderio e questo deve essere l’obiettivo di chi si occupa di formazione”.

Recalcati torna su un tema importante emerso durante il pomeriggio di lavoro: la prevenzione. “La prevenzione primaria si fa a scuola, non la fa lo psicologo. La prevenzione la fa l’insegnante che ama il suo lavoro: sono loro che accendono quel desiderio essenziale per rendere viva la vita dei giovani”. Su questo tema, Recalcati si unisce alle parole del presidente Pasquale sul bando “Scuola come casa”: “Ha ragione il presidente Pasquale quando dice che cultura e sport sono elementi essenziali per la prevenzione: ci aggiungo l’amore. La scuola è una comunità, è il luogo dove nascono gli amori. Permettiamo ai ragazzi di innamorarsi, di accendere il desiderio. Basta un maestro per mettere in moto la vita di uno studente”.

Importante anche la riflessione sulla funzionalità degli sportelli, il fulcro dell’attività dei progetti del bando “La Scuola ti Ascolta”: “Lo sportello ha una funzione davvero nobile ed è fondamentale che siano presenti nelle scuole, ma è sempre un rapporto 1:1, mentre la scuola è una comunità. Lo sportello non riuscirà a cambiare il sistema”. E tra le cose da tenere a mente ricorda: “Attenzione: evitiamo di medicalizzare la vita, non tutto è patologico. La scuola deve essere un punto di resistenza su questo: tutti noi siamo storti, ma non dobbiamo raddrizzarci per forza. L’educazione deve sapere valorizzare la stortura. La vita non coincide con la normalità, perché è proprio la normalità la più terribile delle patologie”.

Vuoi saperne di più sulla comunità educante del bando “La Scuola ti Ascolta”? Leggi il comunicato stampa