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Presentato il Report d’Impatto della Fondazione De Mari sul triennio 2021-2023

Innovazione, utilizzo di metodi rigorosi di programmazione e valutazione d’impatto, nuovi progetti propri: la Fondazione De Mari CRSavona, negli ultimi anni, ha voluto cambiare in modo profondo il suo ruolo sul territorio. Per comprendere quali sono stati i risultati di questo lavoro la Fondazione ha chiesto una approfondita analisi ad un soggetto esterno, Ideazione, società che si occupa di marketing e sviluppo territoriale da più di vent’anni.

Volevamo capire in modo scientifico quanto la nostra visione, che si è tradotta nella attività specifica della Fondazione sia stata effettivamente colta dai nostri stakeholder” afferma il Presidente, Luciano Pasquale. “Siamo partiti dal quadro teorico della Theory of Change – Teoria del Cambiamento – aggiunge Aldo Buzio di Ideazione – e abbiamo costruito una serie di strumenti di rilevazione per individuare i risultati delle azioni della Fondazione, fino alle traiettorie di impatto che mettono in evidenza i cambiamenti reali e percepiti dal territorio”.

Tre gli strumenti principali del lavoro: analisi quantitativa dei dati riferiti ai progetti e alle erogazioni, somministrazione di un questionario ai beneficiari e ai richiedenti sostegno, analisi qualitativa attraverso una campagna di interviste in profondità.

Nel triennio 2021-2023, oggetto dell’analisi, sono stati erogati sul territorio della provincia di Savona 9.119.266 euro in 831 contributi, 18 bandi tematici e 6 sessioni erogative generali rivolti a tutti i soggetti no profit.

La nostra Fondazione – continua il Presidente Luciano Pasqualeha scelto un approccio aperto e orientato alla coprogettazione e per questo motivo sono stati promossi bandi pubblici ad hoc che rappresentano la quota più rilevante delle risorse erogate (69%). Anche i progetti propri strategici della Fondazione sono andati in questa direzione, penso ad esempio al rinnovato ruolo del Museo della Ceramica di Savona, ma anche alla Rete dei Musei della provincia di Savona, al Fondo Nazionale per il Contrasto alla Povertà Educativa e a tanti altri progetti che ci hanno orientato a costruire reti, aprirci e crescere”.